giovedì 4 settembre 2014

Finestre illuminate. Well-lighted Windows.


Mi hanno sempre affascinato e attratto moltissimo, di notte, le finestre illuminate
Da bambina e sempre, poi, da ragazza e via via nel corso degli anni, non hanno smesso di suscitare in me un fascino irresistibile. Mentre passeggiavo per il centro della mia città, in periferia, lungo il mare o in un paesino della montagna. In ogni luogo, quando la notte è ormai scesa e in strada c’è poca gente oppure tanta confusione, che io sia sola o in compagnia di tante persone, in silenzio o impegnata a conversare o a ridere e scherzare, sempre, il mio occhio non può fare a meno di alzarsi e di volgere lo sguardo verso una finestra illuminata.

Chi, cosa c’è dietro? Chi vi abita? Quali oggetti, quali colori, quali persone si aggirano e vivono in quel luogo riparato ed escluso dal mondo? Cosa stanno facendo e quali conversazioni stanno avendo luogo tra di loro, in questo momento in cui io volgo lo sguardo verso l’alto? Quali sentimenti albergano oltre quei vetri illuminati dalla luce calda dell’intimità serale? Sono felici? Spesso ho immaginato di si. La sensazione è quella che al di là di quei vetri ci sia un mondo sicuro, caldo, avvolgente, fatto di sorrisi e d’amore, di belle notizie, di allegria e di risate, oppure di affetti tranquilli, pacati.

Ovviamente non può essere sempre così. Litigi, odi, rancori, dissapori, amarezze, dolori fanno visita in ogni dimora, povera o ricca che sia. Eppure, dal di fuori, dentro a quel nido illuminato la sensazione è che non possa esserci niente di cattivo. Forse, guardando dall’esterno di un mondo ormai buio e per me minaccioso, vedevo l’interno di una casa come ovviamente accogliente e sicuro. Forse, è l’illusione che basti trovarsi al riparo in un luogo familiare per sentirsi tranquilli e felici, forse, invece, è il desiderio che non possano esserci persone, che il destino ha fatto incontrare e vivere insieme, che si vogliano male o vivano infelicemente.

Forse, infine, è il desiderio e il piacere, da sempre istintivo e necessario all’uomo, di creare storie, là dove se ne dà la possibilità. E allora, una finestra illuminata può, come su uno schermo, come se il buio della notte fosse il buio di una sala cinematografica, raccontarci la storia che vi avviene al suo interno…


Sabina Edir




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