"Romantica contrapposizione tra realtà e sogno, storia ricca di ambigui significati, Il Lago dei Cigni mette in scena il contrasto fra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere attraverso la protagonista femminile Odette/Odile che nelle due apparizioni è per un verso il simbolo della purezza angelica, per l’altro il suo contrasto diabolico concepito come il risvolto ingannevole dell’ideale sognato. Anche il principe Sigfrido ha il suo antagonista nella figura di Rothbart, carceriere dei cigni e inventore di Odile, il cigno nero".
(da “Pisa è Cultura”, sito del Comune di Pisa, Redazione).
Il Lago dei Cigni racconta la storia del principe Sigfrido che, durante una battuta di caccia, mentre tende il suo arco verso un cigno, vede l'animale alato trasformarsi in una fanciulla bellissima, Odette, la quale gli rivela di essere vittima di un sortilegio emesso dallo stregone von Rothbart, che la condanna ad essere un cigno durante il giorno per riassumere fattezze umane di notte. Il principe se ne innamora perdutamente.
Odette rivela all'innamorato che il maleficio sarà spezzato allorché un uomo consacrerà a lei il proprio amore chiedendola in sposa. Sigfrido invita Odette ad un ballo a corte, nel corso del quale egli annuncerà il loro fidanzamento. Ma al ballo, il perfido Rothbarth invia Odile, che egli ha trasformato in gemella assolutamente identica ad Odette (solo vestita di nero), così che il principe, ignaro dell’inganno, la chiede in sposa scambiandola per la ragazza amata.
Odette giunge a palazzo, ancora sotto le sembianze di cigno, nel momento in cui Sigfrido, sotto lo sguardo compiaciuto della regina madre, pronuncia la sua promessa.
Accecata dal dolore, Odette fugge per trovare rifugio e conforto tra le fanciulle cigno sul lago.
Sigfrido, resosi conto dell’inganno, lotta con il perfido mago e lo vince, e così l’incantesimo si spezza. Odette tornerà fanciulla, così come tutti gli altri cigni, fanciulle trasformate anch'esse dal maleficio, e sposerà il suo principe.
Per ispirarsi alla famose piece di balletto, si potrebbe innanzitutto scegliere una palette che si basi su nero e bianco (per richiamare il tema dei due cigni), più un tocco di grigio e di rosa, sia per smorzare il forte contrasto tra i due principali colori, sia per richiamare, con il rosa, il mondo del balletto classico.
E poi, via all’utilizzo di piume, naturalmente, sia bianche che nere, per il vestito, per il bouquet o per l’acconciatura (in questo caso dovranno essere aderenti al capo e non libere, altrimenti lo stile diventerà vintage anziché aderire al tema del Lago dei Cigni). I cigni invece potranno apparire, ad esempio, sulla torta e sulle partecipazioni. La musica struggente e appassionata di Cajkovskj potrà essere utilizzata in vari momenti della cerimonia. E poi, perché no, si potrà scegliere una location in riva al lago. Un lago coi cigni, naturalmente…
Sabina Edir
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